La storia

La vocazione della Società Agricola Torcibrencoli per una produzione di vino rigorosamente biologica e a conduzione familiare è un retaggio della lunga tradizione contadina radicata in queste terre che ha portato, a partire dagli anni ’70, ad una coltivazione specifica di vigneti autoctoni . Nella località di S.Cristina a Pancole, lungo la strada che portava al Ferrone, era situato un piccolo borgo di contadini con relative case coloniche e una villa abitata dall’Avvocato Bucciolini.

E' infatti proprio la famiglia Bucciolini che dal ’500 risiede ancora oggi in queste terre comprendenti parte dei territori attualmente situati nei rispettivi comuni di Impruneta, Bagno a Ripoli e Greve in chianti. Nei primi anni del ’900, grazie alla presenza di Giulio Bucciolini, molte delle antiche case coloniche di S.Cristina divennero luogo di incontri fra letterati e artisti del movimento futurista italiano; nondimeno lo stesso Giulio si premurò di aver cura dei contadini, dei campi e degli allevamenti al fine di garantire alle generazioni future una terra che fosse fertile non solo di frutta e ortaggi ma anche di idee e cultura. La consueta vita della campagna di allora si svolgeva tra grani e pasture proseguendo incessantemente fra i ritmi scanditi dalla natura con le sue stagioni, attraverso il più gelido inverno o sotto la più torrida canicola estiva. Le viti erano coltivate in promiscuità con gli olivi, non vi erano certamente i trattori odierni ed il borgo con le sue case era una fonte di indispensabile sostentamento per tutta la comunità. Grazie alla sua passione per la scrittura “Il Bucciolini” col tempo divenne il narratore di questa piccola realtà, un biografo che attraverso le sue commedie ci aiuta ancora oggi ad immedesimarci nei protagonisti che un tempo popolavano queste campagne, come nelle disavventure di quel contadino felice: il suo “Giocondo Zappaterra”.

Nelle campagne di oggi poco rimane di quello che un tempo dava vita e sostentamento alla gente che qui nasceva e qui moriva per lavorare la terra. Quella gente siamo noi che ancor oggi siamo a raccontare delle nostre gesta, seppur minori, e della storia che ci precede. Come essi, che di necessità vivevano, noi delle virtù facciamo gran tesoro perché nel bello e poco c’è il Vino Buono.

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